Un impianto cocleare per sentire di nuovo. E la riabilitazione a suon di musica
Come funzionano e per chi sono consigliati i moderni impianti. E il ruolo della musica e l’importanza di un cervello sano per il rendimento massimo degli apparecchi
Ridare l’udito ai portatori di sordità grave non è più una missione impossibile grazie a un organo bionico, chiamato impianto cocleare, capace di restituire la funzione persa negli adulti o favorirne lo sviluppo nei bambini. Il dispositivo è composto da un’antenna e un processore che traduce le vibrazioni meccaniche del suono in impulsi elettrici che stimolano direttamente il nervo acustico, che porterà poi l’informazione al cervello. E l’educazione musicale diventa un potente strumento di riabilitazione per tornare a sentire, o imparare a farlo.
Il progresso delle tecniche
“Dai primi impianti a fine anni Settanta a oggi, sono state superate alcune problematiche e abbiamo ottenuto ottimi risultati non solo nella percezione del parlato ma anche della musica, che è uno stimolo acusticamente ben più complesso da elaborare” spiega Anna Rita Fetoni, ordinaria di audiologia alla Federico II di Napoli e direttrice dell’unità operativa complessa di audiologia e vestibologia, a margine di un convegno conclusosi con uno speciale momento musicale, il Sound Sensation Festival, nel quale si sono esibiti musicisti con impianto cocleare…